Il percorso celebrativo dei 400 anni di presenza dei frati cappuccini a Scandiano era iniziato lo scorso 14 maggio con l’Eucaristia presieduta dal vescovo diocesano mons. Giacomo Morandi. Il 3 dicembre scorso il nostro percorso si è concluso con un giorno di grazia.

Alle 11.00 mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena – Nonantola e vescovo di Carpi, ha presieduto la celebrazione eucaristica. Nella sua omelia mons. Erio ci ha esortati ad andare incontro al Signore con tre atteggiamenti: il silenzio di chi si mette in ascolto, la gioia di chi sa di aver ricevuto doni grandi, la solerzia di chi mette a servizio del prossimo la propria persona.

Durante il pranzo fraternamente conviviale, il prof. Romano Prodi ha raccontato come nel dopo guerra la sua famiglia sia stata aiutata dai nostri frati. Nel pomeriggio lo stesso Professore ha guidato noi e i numerosi intervenuti in una riflessione sull’attualità politica internazionale, la necessità della ricerca della pace e l’urgenza di ritornare ad elaborare strumenti di governo etico dell’economia, perché, lasciata a sé stessa, non sia luogo di distruzione, ma di costruzione e di cura dell’umano e della nostra casa comune, la terra.

Al percorso, da tempo programmato, poi si è aggiunta, strada facendo, una coda più famigliare. Nella mattinata del 17 dicembre con l’Ofs e altri amici abbiamo riflettuto sul Natale del Signore, lasciandoci guidare dagli 800 anni della santa notte di Greccio. Il ritiro era intitolato “Un amore in-sensato”, perché anche noi come Francesco vorremmo “gustare e deglutire tutta la dolcezza di quella parola”: bambino di Betlemme! Nel pomeriggio, invece, la nostra Chiesa è stata gioiosamente travolta dal coro di Castel San Pietro Casual Gospel, che ha fatto cantare e ballare “i giovani e le ragazze, i vecchi insieme ai bambini perché solo il suo nome è sublime” (Sal 148). Una volta di più il quarto centenario di presenza dei frati cappuccini a Scandiano non è stato un museo, ma una finestra aperta in una casa che spera di essere viva e piena di vita per molti e molti giorni ancora. (Fr. Fabrizio Zaccarini)