PROVINCE DI BOLOGNA, DI PARMA E DELL’EMILIA-ROMAGNA

Provincia di Bologna (1535-1679; 1679-2005)

La prima presenza cappuccina in Emilia-Romagna risale al 1537 con la fondazione di un convento a Ferrara. In seguito altri ne sorsero in città e paesi, tra cui Bologna (1554), che ne costituiva il centro e che dava il nome alla Provincia. Nel 1596 si contavano già 36 conventi e 430 frati. La peste del 1629-1631 che colpì il nord Italia vide i cappuccini assistere i malati e tante furono le vittime tra di loro. Nonostante ciò, i frati nel 1667 erano ben 772. Nel 1679, per le interferenze dei ducati presenti nel territorio, si ebbe la divisione tra Provincia di Bologna con 25 conventi e Provincia di Lombardia (dal 1884 Provincia di Parma),con 23 case.

La Provincia di Bologna prosperò fino a che, con l’avvento della Repubblica cisalpina (1797), si ebbe la chiusura di vari conventi. Peggiore fu la soppressione degli Ordini religiosi per opera di Napoleone Bonaparte (1810) con confisca delle loro case, ma i frati, duri a morire, in pochi anni conobbero una nuova fioritura con l’apertura di vari antichi conventi e con la fondazione di nuovi. Con la seconda soppressione (1866) per opera del Regno d’Italia, quasi tutti i conventi furono di nuovo requisiti e i frati si dispersero o vestirono l’abito talare. Piano piano molti conventi furono riacquistati, sebbene la geografia dei conventi ne risultasse alquanto mutata. Nel 1926 la Provincia scelse come patrono san Giuseppe. Al 31 dicembre 2004 la Provincia contava 12 conventi e 98 frati, di cui 1 vescovo, 66 sacerdoti, 12 fratelli, 18 studenti e 1 oblato.

Provincia di Parma (1679-2005)

La Provincia di Parma iniziò il suo cammino autonomo nel 1679 dopo la separazione dell’unica Provincia di Bologna. Nel corso degli anni conobbe acquisti territoriali extra emiliani in Lombardia e, con la formazione della Provincia italiana (1808), si ebbe la frammentazione del territorio emiliano in due province: la Provincia parmense con Reggio Emilia quale sede della curia e la Provincia autonoma con Parma quale punto di riferimento. Con l’avvento di Napoleone del 1810, tutte le province furono soppresse. La Provincia di Parma, nella sua integrità, riprese subito vigore con la riapertura di numerosi conventi. Soppressa di nuovo nel 1866 dal governo italiano, qualche anno dopo la Provincia risorse, pur con la perdita di vari conventi, le sue attività ripresero vigore e nel 1884 fu affidata al patrocinio dell’Immacolata Concezione. Dal 1908 fu sede della Curia provinciale, trasferita poi a Parma nel 1935, luogo più centrale per la Provincia, fino alla chiusura di quest’ultimo nostro luogo (1966). Al 31 dicembre 2004, la Provincia contava 12 conventi, 117 frati, di cui 3 vescovi, 88 sacerdoti, 13 fratelli, 11 studenti e 2 oblati.

Provincia dell’Emilia-Romagna (dal 2005)

Nel luglio 2004 si ebbe un Capitolo spirituale a Marola di Carpineti (Re) tra le due Province per porre le basi della loro riunificazione e il 29 marzo 2005, previo un referendum in ciascuna Provincia, con decreto generalizio si ebbe la fondazione dell’unica Provincia dell’Emilia Romagna, sotto il patrocinio di Maria Immacolata e di san Giuseppe sposo, e con la nomina generalizia del primo Ministro provinciale nella persona di p. Paolo Grasselli e del suo Consiglio. La statistica della Provincia a quella data era di 24 conventi con 212 frati, di cui 4 vescovi, 151 sacerdoti, 25 fratelli, 29 studenti e 3 oblati.