Cinquantamila presenze al Festival Francescano, dal 21 al 24 settembre scorsi a Bologna, in piazza Maggiore: «Compie quindici anni: non è ancora maggiorenne, ma è un adolescente di buone speranze! Sono stati giorni di gioia, incontro e letizia

nella semplicità, in piena regola francescana», ha detto il cardi- nale Matteo Maria Zuppi che ha presenziato a diversi incontri e celebrato la partecipatissima messa domenicale.

I temi di quest’anno sono stati “sogno, regole, vita”. I sogni dei giovani, le regole di giustizia sociale e la vita, come quella dei migranti che sbarcano in Italia, di chi subisce violenza, dei poveri, degli “ultimi”, e quella di san Francesco e il suo insegnamento.

«Con il Festival abbiamo visto una Chiesa in uscita: rimaniamo in uscita!», ha detto il card. Zuppi, rifacendosi al monito di Papa Francesco. «La Chiesa deve essere in uscita, altrimenti si ammala. Si tratta di aprirsi a orizzonti di vita che offrano speranza a quanti stazionano nelle periferie esistenziali e non hanno ancora sperimentato, o hanno smarrito, la forza e la luce dell’incontro con Cristo».

Al termine della manifestazione – come ormai è consuetudine – è stato lanciato il tema dell’anno successivo: l’appuntamento è dal 26 al 29 settembre 2024. Ricorreranno gli ottocento anni dall’impres- sione delle stimmate di Francesco. Il tema che sarà approfondito, sempre con riferimento all’attualità, riguarderà “Le ferite che si aprono”, con particolare riferimento alle ferite che aprono alla conoscenza di sé e alla fraternità.