Riportiamo alcuni stralci tratti dalla stampa e da siti internet relativi ai due confratelli recentemente scomparsi.

A Forlì è vivo il cordoglio per la scomparsa di padre Raffaello Del Debole, il frate cappuccino che proprio in città maturò la sua vocazione missionaria, durante la permanenza presso il nostro convento di Santa Maria del Fiore. Il funerale del religioso, morto il 7 agosto scorso ad Addis Abeba, è stato celebrato due giorni dopo nella chiesa della missione di Duga, nel Dawro Konta, regione nel sud del paese africano, dove padre Raffaello ha operato ininterrottamente per oltre 50 anni. Nella seconda metà degli anni 60 aveva svolto il ruolo di assistente spirituale dell’Agesci nella nostra parrocchia di Santa Maria del Fiore. “Per recuperare fondi per le missioni – ha raccontato lui stesso alcuni anni fa in una testimonianza online – raccoglievamo la carta o il rame e c’era persino chi recuperava i pezzetti di filo telefonico. Alla fine siamo riusciti a comprare un trattore”. In Etiopia dal 1972, padre Raffaello fondò una comunità scout a Timbaro, mantenuta viva persino durante la dittatura del colonnello Menghistu. Molto legato alla figura di don Lorenzo Milani, Raffaello ha sempre cerca-to di replicarne il metodo di insegnamento. “Negli ultimi anni, aveva aperto una piccola clinica ospedaliera nel villaggio di Duga. Col tempo, il presidio ha assunto un’importanza sempre maggiore, tanto da essere premiato dalla chiesa copta d’Etiopia per il lavoro svolto a favore degli ammalati e nella formazione degli infermieri.