Giuseppe Cravero, di anni 72, oblato, è deceduto nell’ Arcispedale di Reggio Emilia il 27 luglio a causa di molteplici problemi di salute che da tempo lo affliggevano. Giuseppe, che per tutti noi era Giuseppone a causa della sua grande corporatura, era di una scorza apparentemente dura, ma nascondeva un cuore grande e ricco di una fede semplice, profonda e genuina. Originario di Cuneo, alla fine degli anni ‘80 giunse nella nostra provincia religiosa dopo aver conosciuto fr. Raimondo Bardelli, che seguiva gruppi del Rinnovamento dello Spirito (movimento di cui Giuseppe faceva parte). Amante della natura e del lavoro, “Giuseppone degli orti” ha passato la sua vita a dissodare terreni, seminare e raccogliere. E mentre faceva ciò sul suolo dell’orto lo faceva molto probabilmente anche su di sé! Una grave sordità non gli permetteva di comunicare facilmente con gli altri, ma era sempre molto attento a ciò che gli succedeva intorno e seguiva per quel che poteva gli eventi intorno a lui. Se ci si fermava con un po’ di pazienza e tempo a chiacchierare con lui ci si trovava davanti a un uomo sereno, amabile e con la voglia di ridere. Nell’ultimo periodo trascorso in infermeria si è preparato con pazienza, serenità e semplicità all’ incontro con il Signore e quello che stupiva era il suo affidarsi completamente al disegno di Dio: «Sono contento così, non voglio di meglio e di più!», diceva spesso.

Il funerale è stato celebrato il 30 luglio a Vignola, dove era rimasto per circa venti anni e dove aveva chiesto di essere tumulato, ed è stato proprio il “suo funerale”: si è svolto infatti nell’area verde del convento in mezzo a pini secolari, in mezzo alla natura e su quella terra che Giuseppe ha calpestato quotidianamente con grande semplicità e serenità. Grazie Giuseppone!

Ricordiamo ai guardiani di applicare per lui i consueti suffragi previsti per un fratello, che, se anche era solo oblato, era frate a tutti gli effetti.