A partire dal 28 ottobre 2019 la missione di Georgia non è più ufficialmente sotto la nostra responsabilità. Infatti il ministro generale ha emesso un decreto in cui si ufficializza il passaggio di responsabilità della Domus praesentiae della Georgia dalla Provincia dell’Emilia Romagna, che dal 2012 la presiedeva a nome dei ministri provinciali del Nord Italia, alla Provincia polacca di Varsavia. In questi ultimi anni infatti era emersa la difficoltà da parte delle Province del Nord Italia di garantirvi una presenza minima di almeno tre frati richiesta dalle nostre Costituzioni.
Vista la disponibilità dimostrata da parte della provincia di Varsavia, il nostro Ministro provinciale nel 2018 aveva così richiesto a nome dei Ministri provinciali del Nord Italia al Ministro generale di ufficializzare questo passaggio di consegne mediante la promulgazione di un apposito decreto.
Un doveroso ringraziamento va ai frati che in questi anni hanno permesso all’Ordine cappuccino di accogliere la richiesta partita nel 2010 da Mons. Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico del Caucaso per i Latini, di avere una presenza di una comunità cappuccina in Georgia nella città di Akhaltsikhe, come anche doveroso è l’augurio che rivolgiamo ai frati polacchi che ci subentrano di condurre una buona e feconda missione in quella terra dell’Oriente cristiano.
Vista la disponibilità dimostrata da parte della provincia di Varsavia, il nostro Ministro provinciale nel 2018 aveva così richiesto a nome dei Ministri provinciali del Nord Italia al Ministro generale di ufficializzare questo passaggio di consegne mediante la promulgazione di un apposito decreto.
Un doveroso ringraziamento va ai frati che in questi anni hanno permesso all’Ordine cappuccino di accogliere la richiesta partita nel 2010 da Mons. Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico del Caucaso per i Latini, di avere una presenza di una comunità cappuccina in Georgia nella città di Akhaltsikhe, come anche doveroso è l’augurio che rivolgiamo ai frati polacchi che ci subentrano di condurre una buona e feconda missione in quella terra dell’Oriente cristiano.