Convento Cappuccini (1575)
Via A. Battelli, 24 – 47866 Sant’Agata Feltria (RN)
La venuta dei Cappuccini a Sant’Agata Feltria fu caldeggiata dalla Marchesa Lucrezia Fregoso Vitelli, signora della Rocca. Nel 1575 si iniziò la fabbrica del convento, dedicando la chiesa a Sant’Antonio di Padova, e l’anno seguente vi furono inviati i primi frati. La comunità religiosa fu sempre ridotta, ma sufficiente per la popolazione.
Nel 1786 il pittore Angelo Angeloni di Pennabilli fu incaricato di dipingere per la chiesa un quadro raffigurante l’Immacolata, che dal 1796 fino al 1850 fu vista muovere gli occhi più volte da vari testimoni e dallo stesso pittore. Benché la soppressione del 1810 avesse costretto i frati ad andarsene, il convento e la chiesa rimasero aperti da un cappuccino santagatese della Provincia delle Marche, sebbene in veste talare, finché nel 1815 vi fecero ritorno i frati della provincia di Bologna. Con il 31 dicembre 1866 i Cappuccini furono soppressi dal Regno d’Italia, ma non per molto, perché poco dopo si tollerò la presenta di quattro frati a custodia della chiesa. Con la soppressione il comune utilizzò parte dell’orto per costruirvi un cimitero, in seguito trasferito altrove a causa del terreno franoso.
Nel 1872, vi fu la ricostituzione di una fraternità stabile, che iniziò le pratiche per il recupero dell’immobile, nonostante la contrarietà della prefettura, che giudicava la chiesa inutile e si lamentava che la biblioteca conventuale fosse in mano ai religiosi. A partire dal 1887 i frati riacquistarono tutto l’immobile, l’orto e la chiesa. La facciata della chiesa, costruita nel 1957 e pericolante per l’eccessivo peso, fu demolita e ricostruita secondo lo stile originario.
Negli ultimi decenni si sono resi necessari lavori di adattamento dei locali del convento per farne una casa di accoglienza per gruppi. Attualmente è presente un solo frate e ospita gruppi per momenti spirituali.