Convento Cappuccini (1640)
Via Viara, 10 – 40024 Castel San Pietro Terme (BO)
La croce dove sarebbe sorto il convento dei Cappuccini in Castel San Pietro fu innalzata nel 1623, ma solo nel 1628 iniziarono i lavori e la chiesa fu dedicata a Sant’Antonio di Padova e a S. Giuliana Banzi. Con la soppressione napoleonica del 1805 il convento fu incamerato dal demanio e più tardi venduto e affittato a privati. In seguito a sottoscrizione popolare, i Cappuccini fecero ritorno nel 1818 nell’antico convento, donato loro dal Municipio cittadino, e la chiesa fu riaperta. Con la soppressione del Regno d’Italia, la comunità fu nuovamente dispersa, il fabbricato requisito e trasformato in scuola. Tuttavia i frati vi ritornarono nel 1871 e ottennero in seguito anche l’attiguo terreno del vecchio cimitero, trasformato poi in orto. Scherzosamente i castellani dicevano che, con il vino, i frati bevevano i loro morti… Il convento fu a più riprese sede degli studentati di filosofia, di teologia e di diritto. Nel 1966 un incendio distrusse completamente la cappella della Madonna, compresa l’icona ivi venerata sotto il titolo di Beata Vergine della Speranza, e l’ancona lignea dell’altare maggiore. La restaurazione fu immediata, benché non proprio felice.
Nel 1975 il convento divenne sede del Centro Regionale dell’Ofs con la presenza di due frati come assistenti dei laici francescani e per il servizio religioso della chiesa. Nel 1996 i Cappuccini vi ritornarono stabilmente per tre anni, dopo i quali il convento fu dato in comodato alla Fondazione Breghini Rossetti di Ferrara, benché un religioso vi si recasse a svolgere servizio religioso festivo. Nel 2009 il convento fu riaperto e adibito a studentato teologico, ma solo per poco tempo, perché gli studenti nel 2011 furono trasferiti a Scandiano (Re). Quindi per sei anni ospitò una fraternità di accoglienza vocazionale.
Dal 2017 è fraternità dedita all’evangelizzazione.