La festa di San Giuseppe per la nostra provincia da sempre è stata una giornata campale e ricca di storia e tradizioni, soprattutto nel nostro convento di Bologna. Il Covid l’ha resa alternativa, nuova e diversa. Anche se in ritardo riportiamo una breve cronaca dell’evento

Certo, non c’era la tradizionale “Pesca di beneficenza” con tutto il movimento di gente che trascina con sé, ma abbiamo cercato in ogni caso di dare un segnale di festa in questa triste situazione pandemica.

Innanzitutto, la duplice (!) presenza del vescovo Matteo: il 19 per la catechesi su san Giuseppe, e domenica 21 per la celebrazione dell’eucaristia; credo sia stato il più bel segno di una squisita attenzione da parte della diocesi alla nostra chiesa, che sempre di più dobbiamo considerare come il santuario diocesano dedicato a san Giuseppe.

Un grazie sincero al Vescovo Matteo per la sua parola e la sua bella e calda presenza nella nostra comunità.

Poi una piccola bancarella (che ha fatto la sua bella figura!) con libri e sussidi su san Giuseppe; la riproposizione dei “famosi” liquori con il logo del Santuario (e l’effigie di fr. Lucio, che ringraziamo per “averci messo la faccia”, come si dice). Sulla bancarella non sono mancate le famose “raviole” confezionate con amorevole cura dalle solerti collaboratrici; infine sono comparse anche le “piantine” aromatiche e i fiori che hanno rallegrato questi giorni di festa!

La dimensione della festa è stata sottolineata in modo squillante e musicale dal suono delle campane dei maestri campanari di San Luca.

La parte spirituale, oltre che dalla presenza di Mons. Zuppi, ha avuto un ulteriore momento forte in un incontro on line con fr. Dino Dozzi, sulla figura di San Giuseppe nella Scrittura