Dopo 130 anni di Evangelizzazione, rendiamo grazie a Dio per la sua opera di salvezza nella vita del popolo Centrafricano attraverso l’impegno di uomini e donne di fede. Rendiamo omaggio a tutti i missionari, religiosi e laici, la cui testimonianza di fede e dedizione è stata e rimane un modello nella costruzione delle comunità ecclesiali. La Buona notizia di Cristo ha impiegato molto tempo per arrivare in Centrafrica. L’Evangelizzazione di queste regioni dell’Africa Centrale è stata fatta nel contesto della colonizzazione. La visita di esplorazione è composta da Monsignore Philippe-Prosper Auguard della Congregazione del Santo Spirito, accompagnata da padre Jules Remy. Lasciarono Brazzaville il 13 Gennaio 1893 e arrivarono il 6 Febbraio 1893 e nel 1894 fondarono la prima Chiesa, quella di Saint Paul des Rapides. Dal 1893, la chiesa ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo spirituale e sociale del paese. Ha investito in settori essenziali come l’istruzione, la sanità e la formazione.

Dopo 130 anni, possiamo dire che la Chiesa in RCA è ormai matura. Questa maturità deve riflettersi nelle sue azioni. Le celebrazioni dei 130 anni di Evangelizzazione offrono così un tempo di comunione, di memoria e di impegno per il futuro, nello spirito di solidarietà e di fede, che ha guidato la chiesa fin dalle sue origini nella Repubblica Centrafricana.

Oggi la Chiesa in Centrafrica sta attraversando un periodo cruciale, segnato dal passaggio della leadership dai missionari europei al clero locale. La gestione delle infrastrutture ecclesiastiche che sono state ereditate dai missionari europei, stanno progressivamente deteriorandosi. Le chiese ed i Seminari, un tempo sostenuti dalle risorse economiche provenienti dalla S. Sede e dalle Province religiose dell’Europa, ora devono affrontare una riduzione dei finanziamenti. L’evangelizzazione durante l’epoca coloniale ha lasciato un’impronta profonda nelle comunità, creando un’aspettativa di assistenza da parte della Chiesa. Un’altra sfida per il clero è il crescente clericalismo.

Perché la Chiesa Centrafricana, possa trovare pienamente il suo posto nella Chiesa universale, è necessario che essa porti un contributo singolare, capace di trasformare la mentalità, le strutture sociali e di rinnovare la spiritualità. La Chiesa Cattolica rimane la principale autorità morale, e per questo motivo i sacerdoti ed i vescovi ricevono minacce e pressioni. La Chiesa deve partecipare al progetto di difesa della pace a livello nazionale e internazionale.

In Centrafrica i frati Cappuccini sono presenti dal 1938. I primi frati ad arrivare sono stati i frati francesi di Toulouse il 21 maggio 1938 a Berberati. Nel 1949 sono arrivati i frati della Provincia di Genova. Nel 1960 sono arrivati i frati della Provincia del Canada. Il 3 agosto 1964 sono arrivati i frati della Provincia di Parma. Il 19 giugno 1964 sono arrivati i frati della Provincia Svizzera. Nel settembre del 1965 sono arrivati i frati della Provincia di Foggia. Nel 1980 sono arrivati i frati della Provincia di Calabria. Nel 1984 sono arrivati i frati di Cracovia.

Il 29 ottobre 1997 l’allora Ministro generale John Corriveau unì le 8 Custodie dei frati Cappuccini operanti nel Ciad e nella Repubblica Centrafricana e istituì la Vice Provincia del Ciad-Centrafrica, intitolata a Nostra Signora della Pace. Attualmente è una Custodia generale ed è costituita da una cinquantina di frati centrafricani, altri sono provenienti dal Ciad e altri ancora dall’Italia, Polonia, Francia e Canada.

Dopo 87 anni della presenza dei Frati Cappuccini in Centrafrica, possiamo dire che le vocazioni stanno crescendo, e di questo ringraziamo il Signore. 

In Postulandato abbiamo 10 giovani, in Noviziato abbiamo 14 frati. In Postnoviziato abbiamo 29 frati, in filosofia; 2 frati sono in parrocchia, 4 frati sono al primo anno di teologia a Bamenda-Camerun, 6 frati sono al secondo e terzo anno di teologia in Costa D’Avorio, 2 frati sono al quarto anno di teologia a Bangui e, infine, 3 frati studiano una specializzazione a Bangui. (fr. Baudoin Mbango)