Il 22 aprile, poco prima di mezzogiorno, ci ha lasciato fr. Adriano Gattei, missionario di lungo corso. Era stato ricoverato ormai grave all’arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e lì ha trascorso le sue ultime ore terrene. Originario di Poggio Berni nel riminese, era entrato giovanissimo tra i Cappuccini e, dopo essere stato ordinato sacerdote, era subito partito per la missione dell’India, dove ha lavorato per 15 anni. Quando la Provincia di Bologna ha lasciato quella missione per prendersi cura della missione etiopica del Kambatta-Hadya (1970), subito fr. Adriano ha chiesto di potervisi recare. Così per circa 30 anni ha spe­so ogni sua energia, an­che fisica, per le popo­lazioni del Kambatta e del Dawro Konta. Di lui, oltre al lavoro apo­stolico, si ricordano in partico­lare le gran­di chiese co­struite e gli «acquedot­ti» chilometrici fatti di tubi, che hanno portato a tanti villaggi acqua pulita da sorgenti situate sui monti. Quando nel 2008 ha fatto ritorno in Provincia, la sua salute, temprata dal clima dell’altopiano africano, era ancora ottima, anche se la memoria lasciava ampi spazi vuoti, che solo Dio sapeva leggere e riempire. Così ha vissuto dividendo gli ultimi anni di vita tra Santarcangelo di Romagna, nella sua terra natale, e l’infermeria provinciale di Reggio Emilia.

La messa del commiato cristiano e fraterno, presieduta da fr. Matteo Ghisini, Vicario provinciale, è stata celebrata nella nostra chiesa di Santarcangelo, e ha visto la partecipazione di vari confratelli provenienti soprattutto dai conventi più vicini. La salma è stata poi inumata nel camposanto locale, dove già tanti altri frati del passato, sconosciuti ormai dai più, sono in attesa della risurrezione, promessa a coloro che hanno reso i loro piedi stanchi per il vangelo. Si ricorda ai guardiano l’applicazione dei consueti suffragi.