Si sono appena spenti i riflettori sul Festival Francescano 2019, terminato la sera della domenica del 29 settembre. Forse è presto per un tempo di bilanci (economici e non solo!), ma le sensazioni a pelle e i ricordi di un evento appena passato sono già evidenti. Andando con ordine sparso, penso ad esempio all’incontro tra Agnese Moro, la figlia di Aldo Moro, e l’ex brigatista dissociata Adriana Faranda, con la presenza di Mons. Matteo Zuppi in qualità di moderatore. Qualcuno ha commentato questo evento con una frase significativa: “A un Festival Francescano non si poteva chiedere di più, è stato il massimo!”. Una suora ha idealmente replicato: “Io per quest’anno gli esercizi spirituali li ho già fatti!”. Veramente è stato un momento forte in cui la parola “dialogo” si è fatta carne in una storia sia personale che nazionale.
La Tenda dell’incontro con i diversi culti religiosi presenti a Bologna è stata una sfida faticosa, ma riuscita: al di là dei piccoli o grandi numeri si è respirato un momento di accoglienza e di conoscenza reciproca. Quanta gente che passava davanti a quella Tenda si è fermata incuriosita da un tappeto steso sulla piazza pieno zeppo di libri (non acquistabili!) relativi alle diverse religioni e posava lo sguardo sul San Francesco della Pala Bardi che ha incuriosito tanti, soprattutto per la sua interpretazione del dialogo di Francesco col Sultano.
A detta degli animatori liturgici anche la Tenda della preghiera ha avuto un’altissima frequentazione: anche qui si è cercato di dare una risposta alla ricerca di dialogo e di ascolto che è presente nel cuore di tanti giovani e non solo.
Inoltre Stefano Zamagni e Romano Prodi, da sempre vicini al mondo del Festival Francescano, non hanno mancato di portare il loro contributo su tematiche economiche e socio¬politiche.
I due volti complementari della serata di sabato sera sono stati la Veglia notturna nella Basilica di San Francesco e lo spettacolo in Piazza Maggiore di Simone Cristicchi (artista a tutto tondo, ironico e soprattutto di contenuto), che ha visto la piazza letteralmente invasa. Queste sono chiaramente solo alcune riflessioni semplici, ma sufficienti per spingerci a dire il nostro sentito grazie al Festival Francescano e a tutti quelli che lo hanno reso possibile. E allora… arrivederci al prossimo anno! (fr. Antonello Ferretti)