Santuario del Ss.mo Crocifisso

I Cappuccini comparvero a Faenza nel 1538, trovando dimora presso un oratorio fuori città presso il monte Persolino. Di questa comunità fece parte anche un certo frate Battista da Faenza (1496-1562), detto Battistone per la sua imponenza. Costui era un soldato di ventura di indole sanguigna e impulsiva, dedito a ogni vizio, che si era posto alla testa di una banda di fuoriusciti, seminando stragi ovunque. Un giorno, giungendo a Firenze e ascoltando una predica del celebre cappuccino fra Bernardino Ochino, si convertì e decise di entrare tra i Cappuccini di Faenza, sottoponendosi poi a digiuni e penitenze di ogni genere. In seguito a un aspro rimprovero del padre guardiano in pieno refettorio per una colpa non commessa, egli, per non rispondere, fece tanta violenza a se stesso che gli si ruppe una vena in petto. Portandosi una mano contro il fiotto di sangue che gli saliva alla bocca, uscì e si portò in chiesa davanti al Crocifisso. Stendendo la mano con il sangue verso di lui, disse: «Guardate, Gesù mio, quanta pena ho sofferto per voi». Il Crocifisso, staccando la mano destra dalla croce e portandola al costato ferito gli rispose: «Vedi, o Battista, quanto dolore ho io sopportato per te», e riportò la mano sulla croce. Di questo episodio miracoloso lasciò memoria scritta lo stesso Battistone, convalidata da un altro frate presente alla scena.

Subito la fama di questo evento si diffuse ovunque e i fedeli cominciarono ad accorrere e pregare dinnanzi all’immagine. Quando poi i frati si trasferirono in Faenza (1571), portarono con sé il miracoloso Crocifisso collocato dapprima nel coro, ma poi, per l’ingente afflusso dei fedeli, trasferito in chiesa. In seguito alle vicende delle due soppressioni del convento, il crocifisso fu requisito, e solo nel 1874 poté fare ritorno nella chiesa dei frati con il ripristino del convento dei cappuccini in città. Nel 1900 fu costruita una cappella apposita, accessibile ma distinta dalla chiesa. I bombardamenti del 1944-1945 ridussero tutto l’immobile a un cumulo di rovine, eccetto la cappella del Crocifisso, solo lesionata. A guerra finita, la nuova chiesa incorporò la cappella del Crocifisso e da allora fu considerata Santuario.

Questi i religiosi che si sono distinti nella devozione al Crocifisso miracoloso: p. Antonio Liverani da Faenza (+1923), p. Filippo Zamboni (+ 1980), e p. Guglielmo Gattiani (+1999).

Contatti

Convento Cappuccini
tel. 0546 21483
giorgiobusni@gmail.com
www.cappuccinifaenza.it

Messe

Feriale: ore 7.00; 18.30 (escluso il lunedì)

Prefestivo: ore 18.30

Festivo: ore 8.30; 10.00; 11.30; 18.30