“Benvenuti nell’antica terra delle libertà”

Questo è lo slogan che a caratteri cubitali accoglie i visitatori di San Marino all’ingresso dell’omonima Repubblica. E tale monito è valso anche per i 48 frati capitolari che si sono dati appuntamento dal 7 all’11 settembre presso la casa di ospitalità “San Giuseppe” gestita dai Frati Minori delle Marche a Valdragone, per l’elezione dei superiori maggiori della Provincia e per riflettere su diversi aspetti legati alla nostra vita. Parlare di libertà in un tempo di Pandemia è quasi una provocazione, ma ci abbiamo provato e in buona parte ci siamo riusciti. Sempre mascherati e distanziati, sia in aula capitolare che in refettorio e in chiesa, e sempre attenti a verificare che nessun confratello si sentisse poco bene: oltre all’indiscutibile amore fraterno, infatti, l’interesse era legato al fatto che nell’evenienza di un sospetto caso di Covid tutti noi avremmo dovuto restare per 14 giorni in quarantena in quella sede capitolare! Un clima certamente surreale per un incontro di frati cappuccini, per natura e carisma abituati alla fraternità, a trovarsi insieme seduti magari in sette su una stessa panchina o ravvicinati per cantare leggendo tutti dallo stesso foglio! Un clima forse più certosino che “cappuccinesco”, ma questo non ci ha impedito di trovarci insieme per parlare di noi, dopo aver fugato a dire il vero tante paure. Dire Capitolo Provinciale vuol dire “verifica e proget­tazione” e anche questa volta questi due aspetti hanno costituito l’asse portante dell’evento. Ogni giornata si apriva con la recita delle Lodi mattutine seguita da un momento di orazione mentale comunitaria. Dopo una intera mattina piena di relazioni, con la presentazione dei temi e relative discussioni, ci si fermava per il pranzo. Nel pomeriggio, dopo la recita dell’ora media, i lavori capitolari riprendevano per concludersi alle ore 19 con la celebrazione eucaristica e la preghiera dei vespri; e dopo cena il consueto ritrovo al “Bar del Povero”, in cui si poteva degustare qualche liquore che i confratelli dei diversi conventi avevano messo in comune, perché la ricreazione avesse la “pienezza di un sano spirito fraterno”. Dopo le relazioni del Ministro provinciale, del Segretario delle missioni e dell’Economo provinciale legate al triennio pastorale appena concluso, si è poi pas­sati a guardare al futuro. Per fare questo ci siamo avval­si di uno strumento che una commissione apposita­mente costituita aveva elaborato in vista del Capitolo: “Generationis Gaudium”, questo il titolo del corposo testo elaborato. Il periodo del “lockdown” e lo slittamento del Capitolo provinciale da aprile a settembre, ha fatto sì che quelle che erano nate come semplici linee guida per una discussione capitolare, diventassero una riflessione vera e propria sulle tematiche della nostra identità cappuccina oggi, riflessione nata, come ci hanno raccontato gli stessi autori del testo, dalla condivisione di quanto si vive concretamente nelle fraternità e a livello personale, il tutto in una situazione esistenzialmente anomala come quella causata dal Covid, in cui le fragilità e gli interrogativi hanno preso una nuova consistenza. Fondamentalmente sono stati quattro gli ambiti che hanno caratterizzato il confronto fraterno: la nostra Identità cappuccina oggi, le collaborazioni (sia con le altre Province italiane per la formazione iniziale che a livello di Ordine con le Circoscrizioni straniere), il ridimen­sionamento e la formazione iniziale. A ben vedere ogni punto richiama inevitabilmente l’altro e questo ci ha permesso di muoverci all’interno di un discorso organico e consequenziale. Ogni punto veniva introdotto da un rappresentate della commissione capitolare e successivamente si apriva il dibattito. Tutto ciò ha portato alla formulazione di diverse mozioni capitolari che sono state votate e approvate nella mattinata di venerdì 11 settembre. Al di là delle elezioni del Ministro Provinciale e del suo Consiglio, momento certa­mente importante, il trovarsi insieme per mettere sul piatto sogni, desideri, aspettative, esperienze passate, ama­rezze e soddisfazioni è il vero signi­ficato del Capitolo provinciale; mal­grado le esigenze del distanziamento sociale, rimane infatti lo scopo di crea­re comunione e fraternità lungo quel­le strade in cui il Signore ci ha posto e ci porrà a vivere per raccontare e cantare il suo amore per tutti noi. Un sincero e dovuto ringraziamento va senz’altro rivolto al Consigliere generale fr. Francesco Neri, che con grande competenza e spirito fraterno ha presieduto il Capitolo provinciale a nome del Ministro generale, creando un buon clima di collaborazione e di lavoro; ha saputo infatti dare spazio e voce a tutti i frati capitolari, pur restando sempre attento a dare una forma e un volto conclusivo alle tante idee e riflessioni che nascevano durante di volta in volta durante le varie sessioni del Capitolo.

Non rimane ora che augurarci che lo Spirito Santo continui ad “aleggiare” sempre sulla nostra Provincia dell’Emilia Romagna e su tutti noi, come è stato durante il Capitolo provinciale.

(fr. Antonello Ferretti, delegato al Capitolo)