Pubblichiamo ora un resoconto sulle attività di animazione missionaria, che ci era stato gentilmente inviato il 13 luglio scorso da fr. Nicola Verde, guardiano di Imola e vice segretario delle missioni, e che per ragioni di spazio non avevamo potuto pubblicare nel Coppo di Luglio-Agosto:
«Sono passati nove mesi dall’inizio della vita della nuova fraternità dei Cappuccini qui a Imola e nel frattempo è giunto fr. Alemayehu Goa dall’Etiopia. Concluse le attività dell’anno pastorale 2017-2018 e prima dell’estate, che impegnerà alcuni di noi con i campi in missione e con il tradizionale campo di lavoro e di formazione missionaria, è il tempo per un po’ di verifica. Tra le note più importanti e positive la conoscenza tra di noi e l’amalgama, che è cresciuta con il passare dei mesi. Inoltre gli impegni che ciascun frate ha portato avanti sono stati diversi e hanno toccato sia l’ambiente imolese che quello più esteso della regione e delle missioni.
Per quanto riguarda la città di Imola, segnaliamo che è cresciuta la collaborazione con la Caritas diocesana. Luca Gabbi, responsabile della gestione caritas, ci ha chiesto di aiutare circa 100 famiglie del territorio, che hanno bisogno di scarpe, vestiti, coperte, elettrodomestici, mobili, ecc, e così è partito il servizio del sabato mattina che vede coinvolti noi frati, 3 volontarie (Laura, Livia e Mariangela) e i giovani del gruppo “Prendi il largo”. È stato un anno ricco di incontri, di storie, di ascolto e di condivisione dei beni che tanti imolesi donano al Centro Missionario con chi è in difficoltà. Non manchiamo di ricordare la bella esperienza del “Tè della pace,” nata per fare del mercatino un luogo di dialogo e di accoglienza per tutti i popoli. In questi mesi abbiamo avuto la possibilità di osservare l’andamento del mercatino del riuso e, come fraternità, abbiamo ritenuto di prendere alcune decisioni; abbiamo sentito
i dipendenti, ascoltato i tanti volontari, guardato le spese di gestione della struttura e le offerte che ci arrivano. A metà settembre, dopo l’incontro di programmazione con i volontari, potremo comunicare alla città novità importanti, che vorrebbero da un lato potenziare il mercatino con le aperture al pubblico, il volontariato degli adulti e il volontariato giovanile sia con il progetto “Volo”, sia con l’alternanza scuola-lavoro per gli studenti; dall’altra vorremmo provare a gestire e ridimensionare la ricezione della roba che arriva e che è sempre più difficile smistare fr. Felice Udaba, che aiuterà nell’animazione missionaria e nel lavoro del mercatino; in particolare sarà il frate portinaio che accoglierà la gente e le cose che ci vengono donate alla porta di via Fontanelle, sulla scia degli storici fr. Gioacchino e fr. Vittore.
Nel provare a ripensare e a rinnovare le varie attività di animazione missionaria, secondo il mandato che ci era stato affidato dal Capitolo provinciale e dal Ministro provinciale, abbiamo trovato appoggio ed entusiasmo in molti volontari; abbiamo anche scontentato qualcuno e trovato resistenze Crediamo faccia parte della vita: ogni cammino di crescita e di cambiamento richiede delle scelte, che però sono necessarie per rinnovare il mercatino e rilanciare l’animazione missionaria in un clima di serenità e di fraternità nello spirito di san Francesco di Assisi.
Sapete che la nostra fraternità ha il mandato di aiutare e sostenere i missionari e le missioni. Per il progetto “Dona una pecora” nel 2017-2018 abbiamo inviato in Etiopia 27.000 €, pari a 1080 pecore/capre che le varie comunità parrocchiali si divideranno equamente. Sempre in Etiopia, nell’ambito di “Adotta una scuola”, esistono 79 scuole di prima alfabetizzazione, 9 kinder garden, e, a Tarcha, si sta finendo di costruire una scuola, che i bimbi frequenteranno per quattro anni. In tutto coinvolgiamo circa 4.365 bambini all’anno. La cifra complessiva inviata quest’anno per la scuola è di 40.000 €.
Abbiamo anche finanziato un progetto per una scuola a N’Dim, in Centrafrica, paese che sta attraversando un lungo periodo di instabilità e di scontro socio-politico. Un progetto speciale riguarda i rifugiati in Turchia, dove i nostri frati di Mersin e ad Antiochia, zone che sono verso la Siria, sostengono i rifugiati provenienti da territori di guerra. Quest’anno abbiamo inviato per questo scopo 15.000 €.
C’è un nuovo progetto per Aleppo (Siria): siamo in contatto con padre Ibrahim Alsabagh, frate francescano, parroco della comunità di cattolici di Aleppo, che ci ha chiesto di sostenere l’attività estiva dei bimbi in Aleppo. In Etiopia sono attive tre cliniche, tra cui quella di Duga con fr. Raffaello, e per il 2018 abbiamo donato 35.000 €. L’affluenza giornaliera dei malati va dalle 25 alle 60 persone. Insomma, come potete vedere, la carne al fuoco è molta. Il nostro grazie va agli Imolesi e ai tanti volontari (circa 50) che dedicano il loro tempo, energie, pazienza e forze al volontariato missionario». (fr. Nicola Verde e fr. Matteo Ghisini)